Cosa si intende per consumo di suolo
Quando si parla di “consumo di suolo” ci si riferisce alla trasformazione delle aree non urbanizzate, naturali e agricole, in spazi utilizzati per scopi urbani o infrastrutturali, come l'edificazione di abitazioni, industrie, strade o altre opere antropiche.
Questo processo comporta non solo la perdita di terreno fertile e biodiversità, ma anche la modifica degli ecosistemi e la riduzione della capacità del suolo di assorbire acqua, aumentando il rischio di alluvioni e frane.
In Italia, in particolare in Lombardia, il consumo di suolo è un fenomeno preoccupante a causa della densità di popolazione e dello sviluppo economico concentrato in aree specifiche, che porta a una progressiva riduzione degli spazi verdi e agricoli. La questione è al centro di dibattiti relativi all’ambiente poiché implica un bilanciamento tra crescita urbana e conservazione delle risorse naturali.
Il consumo di suolo in Lombardia
La Lombardia, cuore pulsante dell'economia italiana e territorio tra i più dinamici d'Europa, si trova oggi a un bivio cruciale: perseguire un'ulteriore espansione urbana e industriale o preservare quel poco che resta del suo paesaggio naturale e agricolo.
Qui il consumo di suolo è un fenomeno che nelle ultime decadi ha assunto dimensioni degne di attenzione da parte delle istituzioni e degli operatori.
La situazione in Lombardia è rappresentativa di un problema più ampio che affligge molte delle regioni europee più sviluppate. Negli ultimi vent'anni ha visto un incremento costante dell'uso del suolo per fini residenziali, commerciali e infrastrutturali.
Secondo dati recenti, la regione ha uno dei tassi più elevati di consumo di suolo in Italia, con circa il 7% del suo territorio trasformato in area urbanizzata. Questa espansione ha, spesso, sacrificato terreni agricoli fertili, boschi e aree naturali, essenziali non solo per la biodiversità ma anche per il benessere delle comunità locali.
Poiché, per via della centralità economica di questa regione, ogni metro quadrato di suolo consumato porta con sé un valore economico significativo, trovare un equilibrio tra crescita economica e protezione ambientale rappresenta una sfida complessa, ma necessaria e urgente.
Il consumo di suolo in Europa
A livello europeo, la situazione lombarda trova paralleli in molte altre aree dove il conflitto tra sviluppo e conservazione è particolarmente acuto. Ad esempio, paesi come il Belgio e la Spagna hanno affrontato sfide simili con un approccio che unisce rigore legislativo e incentivi per l'edilizia sostenibile. Nel caso del Belgio, la politica di stop al consumo di suolo mira a raggiungere zero nuove occupazioni di terreno entro il 2040 attraverso un mix di restrizioni e riconversioni di aree già edificate.
Per superare questa problematica, a nostro avviso, è essenziale adottare una strategia a più livelli. Primo, rafforzare le politiche di pianificazione territoriale per dirigere lo sviluppo verso aree già urbanizzate, favorendo la rigenerazione urbana piuttosto che l'espansione. In secondo luogo, potenziare i controlli e le misure di mitigazione dell'impatto ambientale di nuovi progetti di sviluppo. Infine, è vitale incrementare gli spazi verdi urbani, trasformando aree degradate in parchi e zone ecologiche che possano servire da polmoni verdi per le città.
Serve un approccio territoriale al problema
La questione del consumo di suolo in Italia richiede un'analisi dettagliata e differenziata, piuttosto che un approccio generico, per via delle diverse dinamiche territoriali e urbanistiche che caratterizzano il paese.
Con un approccio mirato, è possibile tenere in considerazione le specificità delle diverse aree, soprattutto quelle metropolitane, che sono quelle che ci interessano maggiormente.
In ambito metropolitano, infatti, l’attenzione al contenimento del consumo di suolo può portare a progettare architetture in elevazione: l'edificazione in altezza piuttosto che in larghezza può trasformare il landscape urbano, ma anche impattare significativamente sui servizi al suolo, questione che deve essere attentamente valutata in quest'ottica di rinnovamento urbanistico e ambientale.
Verso un futuro più verde, ma la politica?
Mentre l’accelerazione del rilancio economico seguita al periodo pandemico del 2020 potrebbe intensificare ulteriori consumi di suolo, è fondamentale che non solo la Lombardia, ma anche l'Italia intera, considerino strategie a lungo termine per la conservazione dei loro paesaggi.
L'analisi politica dimostra divergenze significative: mentre uno schieramento spinge per una riduzione del consumo di suolo, mirando a preservare l'ambiente, l’altro appare più aperto a un approccio flessibile, ponderando i benefici economici dello sviluppo.
Evitare che il dibattito scada in polemiche ideologiche richiede un'esplorazione critica delle necessità specifiche delle aree metropolitane rispetto a quelle rurali, e uno studio di come l'abbattimento del consumo di suolo possa influenzare lo sviluppo economico.
Solo superando queste posizioni di principio sarà possibile l’adozione di politiche, magari ispirate da esempi internazionali di successo, che possano portare a un reale impegno costante verso la sostenibilità ambientale, salvaguardando lo sviluppo economico.
La svolta a cui tendere potrà essere, infatti, rappresentata da un nuovo modello di sviluppo in cui crescita economica e tutela del territorio procedano di pari passo.
Grazie a questo auspicabile cambiamento potremo garantire una migliore qualità della vita alle future generazioni.
Articolo a cura di Claudio Monteverdi c.monteverdi@morningcapital.eu